Il personaggio lucchese dell'anno è ciascuno dei professionisti e volontari della sanità del nostro territorio, "che in questi dieci mesi si sono impegnati nel servizio sanitario, sacrificandosi, spesso oltre i doveri richiesti alla propria mansione, per la salute della nostra comunità”. Questa la motivazione con cui è stato assegnato il consueto riconoscimento dal Comune di Lucca per bocca del sindaco, Alessandro Tambellini. Lo ha comunicato nel corso della festa di fine anno che stavolta, causa pandemia da virus Covid 19, non si è tenuta in piazza, ma è stata trasmessa in diretta da NoiTV.
“Medici, infermieri, fisioterapisti, tecnici, operatori socio sanitari, assistenti, farmacisti, volontari hanno costituito – ha aggiunto il sindaco - un punto di riferimento, una rete coraggiosa e volitiva, capace di mettere frequentemente a repentaglio la propria salute per soccorrere le persone in difficoltà superando con il proprio impegno i limiti strutturali e organizzativi, in una situazione imprevista e di eccezionale gravità”.
“La città di Lucca – ha poi concluso - in questo Capodanno caratterizzato dal confinamento obbligatorio ma anche di nuove speranze e nuova fiducia, offre a ciascuna delle persone che hanno operato e operano nella sanità il senso della più profonda gratitudine con la rinnovata consapevolezza che il sistema sanitario nazionale – rappresentato in modo così alto da tanti lavoratori e volontari – è un cardine della società italiana, è la conquista più importante e preziosa della nostra storia recente, è il simbolo più eloquente di un paese moderno, solidale e democratico". Alla manifestazione ha partecipato l'arcivescovo monsignor Paolo Giulietti, che ha porto il saluto e gli auguri all'intera diocesi.
E' archiviato così il secondo appuntamento di queste festività, iniziate a Natale. A tal proposito ci piace ricordare che nell'edizione cartacea del nostro ultimo numero di Lucca.news era allegato un originale supplemento sul Presepe; fra l’altro conteneva anche un famoso articolo di Vermont Royster, direttore del Wall Street Journal (sera il Natale 1949 e da allora viene ripetuto ogni anno).
Ora non resta che l'Epifania, che tutti i virus si porta via: non è una battuta, piuttosto un auspicio.